Solaris Pop, il mini impianto fotovoltaico innovativo approvato anche dal Garante della Concorrenza e del Mercato

03/06/2015

Innovativo, totalmente “amico” dell’ambiente e del Pianeta, facile da usare e sicuro al 100%. Lo ha stabilito anche l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. E’ SOLARIS POP, il mini generatore fotovoltaico domestico progettato e realizzato da Ren Factory, che non ha neppure bisogno di essere installato e che permette di abbattere i consumi fissi annui di un’abitazione italiana di fascia medio-bassa.

C’è tuttavia una realtà associativa nazionale italiana che ha vanamente tentato di screditare questo nostro prodotto, creando per alcuni mesi un danno d’immagine allo stesso e all’azienda “madre”. Tutto comincia nel mese di febbraio 2015, quando l’Associazione Altroconsumo ha pubblicato sulla propria rivista e sul proprio sito web un articolo su Solaris Pop in cui venivano sollevati alcuni dubbi riguardo il funzionamento e le caratteristiche principali del prodotto.

Da tale articolo è scaturita un’istruttoria curata dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, che in data 15.05.2015 si è conclusa con la completa archiviazione della segnalazione, dando così atto della totale insussistenza delle critiche sollevate e della piena rispondenza del prodotto a quanto pubblicizzato da Ren Factory.

Cogliendo l’occasione fornita dalle perplessità e questioni aperte da Altroconsumo, Ren Factory precisa con questo intervento come il prodotto Solaris Pop sia assolutamente sicuro, oggi ancor più dopo il positivo pronunciamento dell’Authority Garante per la Concorrenza e il Mercato. E’ come avere una garanzia in più a favore dei consumatori finali.

Per questo, vengono qui di seguito approfonditi alcuni aspetti (in riferimento diretto all’articolo di Altroconsumo, che riportiamo in una logica di assoluta trasparenza) che possono essere utili alla miglior comprensione del funzionamento di Solaris Pop, a garanzia della elevata qualità del prodotto.

 

ARTICOLO DI ALTROCONSUMO SOLARIS POP

Promette di abbattere i consumi in casa azzerando i costi fissi. Senza necessità di installazione, garantito 10 anni, Solaris Pop è un mini generatore fotovoltaico domestico che, complice la rete e un sito dedicato, ha suscitato la curiosità di tanti. Dopo le diverse segnalazioni arrivate, abbiamo provato a vederci chiaro. I punti che non ci convincono sono diversi:

Sicurezza, mancano le certificazioni

Sia la brochure del prodotto che tutte le informazioni reperibili non fanno nessun riferimento alle certificazioni di sicurezza ottenute per l’utilizzo dell’apparecchio negli impianti elettrici. Viene anche comunicato che per l’installazione non è necessaria alcuna autorizzazione. Al contrario, invece, la connessione di un qualsiasi impianto fotovoltaico domestico, di qualsiasi potenza, richiede da parte del produttore precise certificazioni e garanzie di sicurezza e, per impianti con potenza superiore ad 1 kWp, anche da parte dell’installatore e del progettista per consentirne la connessione alla rete elettrica.

REPLICA DI REN FACTORY

La norma italiana CEI 0-21 v.2 in vigore dal 23/12/2013 stabilisce alla Parte 1 “Oggetto, scopo e definizioni”, Capitolo 2 “Campo di applicazione” quanto segue: “La presente Norma si applica agli impianti elettrici degli Utenti dei servizi di distribuzione e di connessione alle reti di distribuzione, nel seguito denominati Utenti della rete (Utenti). Gli Utenti della rete sono i soggetti titolari di: […] impianti di produzione (Utenti attivi) connessi alle reti di distribuzione dell’energia elettrica riguardanti installazioni fisse, mobili o trasportabili, che convertono ogni forma di energia utile in energia elettrica, collegati in parallelo alle reti BT del Distributore in modo continuativo, di breve durata, oppure funzionanti in isola su una rete del produttore (2)” e specifica nella nota 2 a piè di pagina: “Per impianti con potenza di generazione inferiore a 1 kW, valgono le sole prescrizioni relative agli impianti passivi. L’applicazione a questi impianti delle sole prescrizioni relative agli utenti passivi è consentita nelle more dell’implementazione di quanto prescritto dalla norma EN 50438.”

Essendo Solaris POP un generatore della potenza fotovoltaica di 160Wp (ben inferiore, pertanto, alla soglia minima di 1 kW della norma suddetta), è evidentemente classificato come impianto passivo, quindi svincolato da qualsivoglia adempimento amministrativo relativo agli impianti attivi. Si precisa che anche l’ANIE (Federazione Nazionale Imprese Elettrotecniche ed Elettroniche), cui Ren Factory è associata, è concorde con tale tesi

 

ARTICOLO DI ALTROCONSUMO – Senza gli interventi l’energia prodotta si paga

Per diventare produttori di energia elettrica anche verso la rete elettrica nazionale, utilizzando un qualsiasi sistema di conversione di energia, è indispensabile sostituire il normale contatore con uno bidirezionale, che distingue e contabilizza i flussi di energia elettrica entranti o uscenti dall’abitazione. Se, come affermato sul sito, questo adeguamento non viene effettuato, l’eventuale energia elettrica prodotta non solo non produrrebbe un risparmio, ma verrebbe contabilizzata come consumata e, quindi, paradossalmente pagata in bolletta assieme all’energia realmente prelevata dalla rete.

REPLICA DI REN FACTORY

L’energia prodotta dall’inverter di Solaris Pop, qualora la somma delle potenze dei carichi alimentati sia maggiore o uguale alla potenza generata da Pop, viene completamente utilizzata all’interno del circuito domestico e non viene e non può essere in alcun modo contabilizzata dal contatore poiché non vi transita attraverso.

Per spiegare il motivo della priorità nell’utilizzo dell’energia prodotta da Solaris Pop rispetto a quella proveniente dalla rete di distribuzione e la ragione per cui la stessa non venga contabilizzata dal contatore bisognerebbe introdurre alcuni concetti di elettrotecnica.

In sostanza la priorità nell’utilizzo dell’energia prodotta dall’inverter di Solaris Pop rispetto a quella proveniente dalla rete di distribuzione si basa su principi fisici legati alla diversa tipologia di generatori presenti nel circuito.

Saremo lieti di fornire informazioni più dettagliate a chiunque volesse chiedercele.

La scelta della potenza di Solaris Pop è stata calcolata sui consumi minimi diurni di un’abitazione di medie dimensioni. Tuttavia, in caso di assorbimento limitato da parte degli utilizzatori collegati (ad esempio durante lunghe assenze), come riportato nella “Guida alle informazioni importanti sul prodotto” al paragrafo “Condizioni di funzionamento”, si consiglia di scollegare Pop dalla presa elettrica per evitare che l’energia prodotta non consumata venga immessa nella rete pubblica

 

ARTICOLO DI ALTROCONSUMO – La potenza dichiarata comunque non basterebbe

La potenza dichiarata (160 Wp) viene presentata come sufficiente a coprire i consumi di un’abitazione di medie dimensioni. Un pannello come questo, nelle condizioni di massima efficienza, massimo irraggiamento e con inclinazione ottimale, potrebbe produrre nella migliore delle ipotesi 256 kWh all’anno. Se si considera che un nucleo familiare non numeroso consuma in media 2.700 kWh/anno, il dispositivo coprirebbe al massimo il 10% del fabbisogno energetico, molto distante da quanto riportato sul sito. Il risparmio prodotto, a conti fatti, sarebbe di circa 45 euro all’anno che, considerato il costo elevato del dispositivo, permetterebbe di recuperare la spesa solo dopo 10 anni.

REPLICA DI REN FACTORY

Il dimensionamento energetico di Solaris POP è stato effettuato considerando i consumi fissi delle abitazioni italiane di fascia medio-bassa utilizzando studi appositi tra cui quello realizzato dal Politecnico di Milano. Lo scopo del generatore fotovoltaico Pop è di compensare quanto più possibile la richiesta energetica minima, dettata prevalentemente dagli elettrodomestici sempre attivi (frigorifero, congelatore, boiler, condizionatore) e da elettroniche in stand-by (set televisivo, sistema di allarme, computer). Pop ha una superficie fotovoltaica captante costituita da 56 celle di silicio monocristallino, di estensione complessiva pari a 1 m2. Considerando che ogni cella in condizione di irraggiamento standard ha una potenza nominale di 2,85 Wp si ottiene una potenza fotovoltaica nominale del pannello di 160 Wp.

Per il calcolo dell’energia prodotta si può far riferimento al sito della Comunità Europea www.pvgis.com, che porta a un risultato di una produzione annua media di 256 kWh, come riportato tra l’altro anche da Altroconsumo nell’articolo relativo a Pop. Occorre sottolineare che tipicamente le bollette elettriche sono di natura progressiva, ovvero più si consuma e più si paga e che pertanto il risparmio energetico va considerato nella fascia più alta oltre al fatto che Pop produce negli orari tipici della fascia più costosa (F1). Su queste basi è stato effettuato il calcolo del risparmio energetico, solo sui 10 anni di garanzia del POP, tenendo conto di tre costi distinti per kWh: 0,20, 0,25 e 0,30 Euro. Ne deriverebbe un  risparmio totale per l’utente di POP, escludendo la detrazione fiscale di cui si dirà in seguito, rispettivamente di 512 Euro, 640 Euro e 768 Euro. Si precisa infine che tale calcolo è stato effettuato solo su 10 anni e non sui 25 anni di durata del pannello fotovoltaico come nel caso di Solaris POP, la stima è quindi nettamente conservativa.

 

ARTICOLO DI ALTROCONSUMO – Detrazione del 50%: informazioni non corrette

Ultima, ma non ultima, sul sito è presente anche la possibilità di usufruire della detrazione del 50% per ristrutturazione. Riteniamo questa un’informazione ingannevole: la detrazione, infatti, è riservata agli “impianti fotovoltaici” e non a “dispositivi fotovoltaici” come il Solaris Pop. Per questo motivo riteniamo che la richiesta potrebbe anche non essere accolta. 

REPLICA DI REN FACTORY

 

Ren Factory si è avvalsa di pareri tecnici autorevoli che hanno corroborato la tesi della detraibilità fiscale di Solaris POP

Solaris POP, infatti, può essere qualificato come un mini impianto fotovoltaico essendo costituto da un pannello solare, un inverter e da componenti elettrici che consentono la produzione di energia elettrica da fonte solare. Ne consegue che i consumatori che acquistano tale prodotto possono fruire della detrazione IRPEF del 36% di cui all’art. 16-bis co. 1 lett. h) del TUIR (aumentata al 50% fino al 31.12.2015), posto che la produzione di energia elettrica deriva da fonte rinnovabile e che la stessa determina, seppur in misura minima, una riduzione dei consumi.

Per poter usufruire della detrazione fiscale è necessario che:

il pagamento avvenga mediante bonifico bancario o postale contenente il codice fiscale del beneficiario della detrazione, il numero di partita IVA o il codice fiscale del soggetto a favore del quale è effettuato il bonifico e come causale del versamento la norma di riferimento (art. 16-bis del TUIR);

il mini impianto fotovoltaico sia utilizzato per far fronte ai bisogni energetici dell’abitazione (vale a dire per usi domestici, di illuminazione, per l’alimentazione di elettrodomestici);

sia conservata la documentazione comprovante l’avvenuto acquisto; non è invece necessaria una specifica attestazione dell’entità del risparmio energetico derivante dall’installazione dell’impianto fotovoltaico (cfr. ris. Agenzia delle Entrate 2.4.2013 n. 22).

L’Agenzia delle Entrate, con la ris. 2.4.2013 n. 224, è intervenuta fornendo chiarimenti in ordine all’applicabilità della detrazione del 36% alle spese per l’acquisto e l’installazione di impianti fotovoltaici relativi alla produzione di energia elettrica necessaria ai fabbisogni energetici dell’abitazione. Nello specifico, il citato documento di prassi ha chiarito che il Ministero dello Sviluppo Economico, al fine di qualificare la nozione di risparmio energetico, ha richiamato il DLgs. 192/2005 e la normativa comunitaria 5, specificando che maggiore è la quota di energia rinnovabile, più basso è l’indice di prestazione energetica (energia primaria consumata per mq l’anno) e, dunque, migliore è la classe energetica dell’edificio.

In base a tale definizione, quindi, la realizzazione di impianti a fonti rinnovabili è equiparata a tutti gli effetti alla realizzazione di interventi finalizzati al risparmio energetico, in quanto entrambe le soluzioni determinano una riduzione dei consumi da fonte fossile.

Di conseguenza, posto che la formulazione letterale della lett. h) citata non limita la nozione di risparmio energetico a particolari tipologie di interventi, secondo l’Agenzia delle Entrate l’installazione di impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica, in quanto basati sull’impiego della fonte solare e, quindi, sull’impiego di fonti rinnovabili di energia, rientra nell’ambito applicativo dell’art. 16-bis co. 1 lett. h) del TUIR

Solaris POP consiste in un singolo pannello solare di potenza non superiore a 1 kw, dotato di microinverter, da collegare alla rete domestica mediante la normale presa elettrica, senza bisogno di particolari installazioni. In tal modo, l’energia solare, attraverso il suddetto pannello e l’inverter, fornisce energia elettrica direttamente alla rete domestica. Come sopra esposto, il prodotto è quindi qualificabile come un “mini impianto fotovoltaico”.

Considerando che nel caso di specie si è in presenza di un “mini impianto fotovoltaico”, stando ai chiarimenti della summenzionata risoluzione sarebbe sufficiente conservare la sola documentazione comprovante l’acquisto e non anche l’attestazione dell’entità del risparmio energetico conseguito.

 

Chiunque fosse interessato ad approfondire ulteriormente questi o altri temi può scrivere a info@renfactory.com

 

Padova, 26 Maggio 2015

 

Ren Factory Srl

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